Manutenzione degli sci: cosa fare a stagione finita?
Quando la stagione sciistica è terminata, è buona norma pulire sci e attacchi con cura; la soletta necessita di un occhio di riguardo e deve essere pulita alla perfezione. Vanno poi controllate le lamine eliminando le macchie e le tracce di ruggine. Terminata la pulizia si deve provvedere a una sciolinatura di solette e lamine con paraffina bianca. Chiudere poi gli sci tenendoli divisi in punta e coda con le apposite fascette. Gli sci andrebbero poi riposti in un luogo asciutto e con poca umidità; è consigliabile utilizzare le sacche porta sci.Informazioni tecniche sull’attrezzatura
La pratica dello sci a tutti i livelli richiede che l’attrezzatura sia sempre in efficienza per poter svolgere questo sport con la massima sicurezza, comfort e godimento. In questa sezione intendiamo offrire un breve riferimento informativo sugli aspetti tecnici dell’attrezzatura da sci:L’attacco è un dispositivo che aggancia lo scarpone allo sci. Sono pensati in modo tale da consentire lo sgancio automatico dello scarpone in determinate circostanze per evitare che lo sciatore si faccia male. L’attacco è fondamentale nella pratica dello sci per il ruolo che ricopre nella sicurezza e per trasmettere movimenti e controllo allo sci.
Nell’attrezzatura da sci alpino l’attacco è composto da due parti, punta e tacco, che vanno ad agganciare lo scarpone da sci. Sono composti da due molle regolabili, e attaccati tramite viti alla piastra nei modelli di fascia alta, o direttamente allo sci nei modelli di fascia più bassa.
Le molle si regolano in base a una scala chiamata DIN. Il settaggio corretto dei DIN è basato su
- Peso,
- Altezza
- Taglia scarponi
- Stile della sciata (principiante media o aggressiva)
- Età
Impostazioni errate possono creare problemi, perché lo sci potrebbe staccarsi preventivamente in seguito ad una manovra brusca, o, al contrario, non staccarsi durante una caduta e causare traumi maggiori [1,2].
Lo scarpone da sci è indossato dagli sciatori per agganciarsi agli attacchi degli sci. Lo scarpone è una delle parti fondamentali dell’attrezzatura per la loro funzione e per come condizionano il confort generale dello sciatore. Se gli scarponi non sono comodi, non ha importanza se il resto dell’attrezzatura è perfetta o confortevole, sarà davvero difficile godersi una bella giornata di sci.
Gli scarponi sono progettati per trasferire il controllo agli sci agli sci proteggendo i piedi, le caviglie ed i piedi. Nello sci alpino, lo scarpone necessita di grande rigidità per trasferire al meglio le forze e ridurre il movimento delle caviglie. A causa della rigidità e della ridotta mobilità dei piedi è importante che gli scarponi siano adeguati a propri piedi. Anche degli scarponi adeguati possono essere scomodi se non sono stati usati di recente a causa delle pressioni esercitate sui piedi.
Le suole degli scarponi sono progettate per consentire l’aggancio all’attacco dello sci. Al fine di assicurare che gli scarponi possano essere correttamente agganciati agli attacchi, le suole devono essere conformi allo stanrdard ISO 5335. Questo assicura che la forma dei bordi anteriori e posteriori dello scarpone e le dimensioni generali delle suole siano perfettamente compatibili con gli attacchi.
Tutti i componenti di un moderno scarpone per lo sci alpino sono formati da materiali sintetici e leghe di metalli, tesi a raggiungere un compromesso tra comodità e performance:
- scafo
- gambetto
Scafo e Gambetto
Lo scafo ed il gambetto rappresentano la parte esterna e più rigida dello scarpone detta guscio. Lo scafo è la parte inferiore dove è contenuto il piede, mentre il gambetto è la parte che riveste il piede. Il materiale di cui sono composti sono fatti di polimeri, spesso poliuretano o polietere. Spesso lo stesso scarpone è composto da parti realizzato con plastiche di diverse densità, così da ottimizzarne caratteristiche generali quali robustezza, rigidità, confort e facilità con la quale lo si indossa o rimuove. Il guscio è un exoscheletro dello scarpone capace di tenere tutte le componenti assieme e di essere agganciato agli attacchi.
A seconda dell’uso che ne viene fatto, le solette da sci, generalmente realizzate in polietiliene, possono raggiungere temperature decisamente elevate. A seconda del procedimento di lavorazione si hanno solette sinterizzate o estruse.
Una soletta sinterizzata è qualitativamente migliore rispetto a una soletta estrusa e gli sci di fascia alta sono generalmente dotati di solette sinterizzate. La soletta sinterizzata è composta per l’80% da molecole di tipo cristallino e per il rimanente 20% da molecole di tipo amorfo; tali percentuali cambiano nel caso di solette estruse; queste ultime infatti sono composte per il 30% da molecole di tipo cristallino e per il rimanente 70% da molecole di tipo amorfo.
Le solette sinterizzate assorbono meglio la sciolina (vedasi il paragrafo seguente) e conseguentemente il loro grado di scorrevolezza è decisamente superiore rispetto a quello delle solette estruse.
La soletta da sci non necessita di manutenzioni particolarmente frequenti a differenza di quanto accade con le lamine (vedasi più avanti); questo perché la scorrevolezza più o meno accentuata ha comunque un’influenza minore sulla sciata rispetto a quella che invece hanno delle lamine decisamente usurate.
L’applicazione della sciolina sulla soletta può essere fatta indicativamente ogni dieci uscite. Nel momento in cui si applica la sciolina è consigliabile controllare che la soletta non sia solcata, nel qual caso è consigliabile effettuare le necessarie riparazioni che vengono effettuate con delle candelette di polietilene che vengono fuse e colate internamente ai solchi presenti sulla soletta.
Con il termine tuning ci si riferisce all’inclinazione della lamina rispetto al piano della soletta. I valori di riferimento vanno generalmente da 0,5 a 2 gradi. Il tuning a 0 gradi è sconsigliato da molti in quanto lo sci non è facilmente gestibile. Un tuning a 0,5 gradi è adatto a sciatori esperti che praticano lo slalom. Con questa gradazione lo sci non è facile da girare.
Il tuning a gradi 1 è quello che viene solitamente usato dalla maggioranza degli sciatori, sia quelli turistici sia quelli sportivi. Con tuning di gradi 1 lo sci risulta facile da girare.
I tuning superiori a un grado vengono utilizzati soltanto in gara da sciatori che praticano lo slalom gigante e la discesa libera.
Spigolo laterale – Con questa espressione ci si riferisce all’inclinazione laterale della lamina rispetto al piano della soletta. Normalmente si utilizzano angoli da 89 o 90 gradi. Nello slalom si utilizza uno spigolo laterale di 87 gradi. I valori di riferimento oscillano da 82 a 90 gradi.
La somma dei gradi dello spigolo laterale e dei gradi di tuning dà come risultato l’angolo effettivo. Un laterale di 87 gradi con un tuning di un grado dà un angolo effettivo di 88 gradi.
L’impronta della soletta costituisce una certa struttura o disegno per favorire lo scorrimento dello sci, viene effettuata con un macchinario apposito.
L’impronta della soletta varia in base al tipo di neve e ad altre considerazioni dello ski-man addetto all’improntatura, possiamo distinguerle in
- Strutture fini: Le strutture fini vengono generalmente usate su nevi nuove e su nevi a grana fina a temperature da 0°C ed inferiori, e su nevi vecchie a grana fina a temperature da -8°C ed inferiori.
- Strutture medie: Le strutture medie vengono utilizzate in temperature attorno al punto di gelata (0°C), tra i +4°C ed i -6°C su nevi a grana normale.
- Strutture grosse: Le strutture grosse vengono utilizzate quando la neve ha subito uno o più cicli di scioglimento e gelata e/o quando è in uno stato di scioglimento attorno al punto di gelata con cristalli a grana grossa. Temperature della neve: attorno ai 0°C. Temperature dell’aria: da 0°C a +10°C.
- Strutture lineari: Le strutture lineari si prestano molto bene sulle nevi più fredde ed asciutte.
- Strutture incrociate: Le strutture usate più frequentemente sono le incrociate ottenute a macchina, in quanto funzionano meglio su nevi con un medio/alto contenuto d’umidità e con cristalli di neve a grana grossa. Queste strutture hanno un aspetto più o meno inclinato da un angolo all’altro della soletta. Le strutture troppo profonde e grosse possono compromettere le prestazioni in fase di curva.
- Strutture spezzate: Esistono anche numerose combinazioni di strutture «spezzate» realizzabili tramite la macchina a mola o i rigatori, che modificano le proprietà di scorrimento e le prestazioni in fase di curva dell’attrezzo.